Come comprare oro fisico in Italia

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Conviene ancora acquistare oro? Si tratta di una domanda che ha ripreso a girare negli ultimi mesi, favorita dagli eventi innescati dal Covid. I quali hanno spinto un gran numero di persone a vendere il metallo prezioso accumulato nel corso del tempo. Dimostrando che in effetti investire in oro fisico può rivelarsi alla stregua di un vero e proprio salvagente. Andiamo a vedere il perché.

L’indagine del Codacons

Secondo il Codacons, i compro oro hanno aumentato del 50% il loro fatturato nel corso del 2020. Se, infatti, in un primo momento chi aveva necessità di liquidità aggiuntiva o sostitutiva preferiva rivolgersi al monte dei pegni, con l’evidente intento di riscattare i gioielli in un secondo momento, una volta migliorata la situazione, con l’avanzare del tempo questa illusione è svanita. Spingendo molte persone a decidere la definitiva vendita del proprio oro.

Un trend il quale ha spinto di nuovo alla crescita il numero complessivo di questo genere di strutture esistenti nel nostro Paese. In particolare, è stata l’ultima relazione annuale dell’OAM (Organismo Agenti e dei Mediatori Creditizi) a precisare come alla fine del 2020 ammonti a 6.383 il numero complessivo degli sportelli di compro-oro aperti in Italia. Ovvero 308 in più rispetto al dato che era stato rilevato alla fine del 2019.

Aggiungendo che risultano iscritti al Registro degli Operatori Compro oro 3.882 soggetti, equamente distribuiti tra persone fisiche e giuridiche, con un aumento di 253 unità rispetto all’anno precedente.

Per quanto riguarda invece la distribuzione geografica lungo il territorio nazionale, il maggior numero di sportelli è concentrato in Lombardia (17%), in cui sono presenti oltre mille negozi, con Lazio e Piemonte a chiudere il podio, vantando circa cinquecento strutture.

Un ritorno, quello dei compro oro, il quale sta però avvenendo con le stesse modalità che già da anni sono note alle forze dell’ordine. Tali da spingere a rinnovare il loro sforzo per colpire un fenomeno il quale rischia di avere pesanti conseguenze sotto il profilo dell’ordine pubblico.

Gli ultimi episodi di cronaca confermano i problemi

Ormai da anni, i compro oro sono visti come una valvola di sfogo per la piccola criminalità, in particolare quella dedita ai furti in appartamento. Un trend il quale è stato confermato anche di recente da alcuni episodi.

Ad esempio, quello che ha visto i Carabinieri della Stazione di Catania Piazza Verga procedere alla denuncia di un cittadino extracomunitario di 47 anni, originario dello Sri Lanka, ritenuto responsabile di un furto a danno della sua datrice di lavoro, una donna di 88 anni. Gli oggetti d’oro trafugati erano poi stati rivenduti a due compro oro, i quali avevano nel frattempo fatto fondere i beni sottratti.

Un copione ampiamente conosciuto, nel quale a volte i compro oro fungono da soggetto inconsapevole, ma in altre no. Traendo comunque il vantaggio di acquistare oro a prezzo scontato e lucrando sulla sua vendita al banco metalli. Una volta fuso il metallo prezioso, possono comunque dire di non sapere che esso proveniva da un furto in appartamento, senza alcuna conseguenza di carattere penale. Stante l’impossibilità da parte delle forze dell’ordine di dimostrare il contrario.

A favorire il fenomeno è anche la stretta creditizia

Il ritorno dei compro oro è anche il risultato di una situazione sociale sempre più complicata. Il Covid, infatti, con le chiusure che ne sono conseguite, ha messo in ginocchio un gran numero di famiglie. Facendo scomparire circa mezzo milione di posti di lavoro nel corso dell’ultimo anno.

In queste condizioni molte economie familiari sono entrate in affanno. Senza peraltro trovare una valvola di sfogo nel sistema creditizio. Basta infatti ricordare l’allarme lanciato in tal senso dal Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA), per capire come la difficoltà di reperire prestiti abbia facilitato compro oro, banchi dei pegni e usura.

Una situazione che, come al solito, non è stata adeguatamente fronteggiata dalla politica. Con aiuti praticamente irrisori nei confronti delle tante persone colpite, le quali si sono ritrovate costrette a ricominciare una sorta di viaggio della speranza e a far affluire il proprio oro nelle strutture commerciali di questo genere. Un fenomeno che, dopo aver prosciugato le classi popolari, ora sta interessando anche una classe media sempre più esigua.

Sono sempre di meno coloro che possono acquistare oro, in Italia

Un tempo, quando il nostro Paese era la quinta potenza economica mondiale, l’oro era visto come un vero e proprio investimento da portare avanti per avere una sicurezza in più. Perfetto bene rifugio, poteva remunerare e gratificare chi lo acquistava, senza svalutarsi come la lira.

Una situazione che è radicalmente mutata nel corso degli ultimi decenni. Durante i quali molte sicurezze sono scomparse dall’orizzonte dei nostri connazionali. Venendo sostituite da una insicurezza sempre più diffusa e da un progressivo scivolamento di milioni di persone verso la povertà.

In un quadro sociale di questo genere, l’acquisto di oro è diventato prerogativa di un numero sempre più ristretto di persone. Le quali hanno spesso deciso di optare per l’oro finanziario. Ovvero per l’investimento in strumenti come i derivati, i quali vanno a riflettere la quotazione di un sottostante. Un modus operandi tale da non implicare il possesso diretto del metallo prezioso. Togliendo dal campo complicazioni come l’acquisto di sistemi di allarme o la sottoscrizione di assicurazioni per il risarcimento in caso di furto.

Naturalmente, c’è anche chi è rimasto fedele all’oro fisico. Spinto di conseguenza a chiedersi: come è possibile acquistarlo, nel nostro Paese? Proviamo a vedere le alternative in tal senso.

Acquistare oro fisico da rivenditori online e offline

La prima opportunità di acquistare oro fisico, ovvero da detenere direttamente è rappresentata dai rivenditori, sia online che offline. I quali, naturalmente, devono essere autorizzati da Banca d’Italia per poterlo fare. In particolare, per acquistare oro, argento e preziosi usati è necessario essere in possesso di una licenza, rilasciata dall’OAM, ovvero l’Organismo Agenti e Mediatori Creditizi della Banca d’Italia. Esercitare tale attività senza permesso va contro la normativa ed espone l’acquirente a grossi rischi.

Prima di optare per questa possibilità, si consiglia però gli interessati a reperire informazioni sulla controparte. La quale deve essere in grado di rispettare standard minimi in termini di sicurezza. Al proposito ricordiamo anche che le certificazioni spesso accluse all’oro trattato non vogliono dire assolutamente nulla, trattandosi in definitiva di semplici dichiarazioni non fondate su dati certi e reali.

Sono gli stessi esperti a ricordare che non esiste al mondo alcun documento cartaceo che possa attribuirsi il ruolo di “certificato di autenticità” assicurando per tale via ai clienti la bontà di un prodotto. Così come non esiste nessun “Ente Certificatore Terzo”, in quanto, una volta che siano entrati in commercio, i prodotti perdono ogni possibilità di essere tracciati. Si tratta, in definitiva, di una sorta di specchietto per le allodole cui molti, però, continuano a prestare immeritata attenzione.

Acquistare oro dalle banche

Una seconda soluzione è rappresentata dalle banche. Le quali, però, non sempre vendono oro direttamente. Molte di loro, infatti, si limitano ad offrire la possibilità di acquistare oro e di tenerlo poi tenere custodito presso i propri caveau. O, ancora, di comprare dei certificati in oro, una possibilità non proprio conveniente, considerati i costi di intermediazione che sono pretesi dagli istituti bancari.

Tra le banche che offrono l’acquisto diretto di oro alla propria clientela vanno ricordate Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banca Tirrenica e Banca Popolare Vicentina. Per conoscere meglio l’elenco di quelle che lo fanno si consiglia comunque di predisporre una ricerca in tal senso. Le trattative riguardanti l’oro sono comunque riservate e prevedono un appuntamento in una delle filiali dell’istituto individuato all’uopo.

Acquistare oro fisico: conviene ancora?

Conviene ancora acquistare oro fisico? Si tratta di una domanda che ci si dovrebbe senz’altro porre, prima di procedere in tal senso. In quanto questo genere di investimento può essere remumerato soltanto in caso di variazioni positive della sua quotazione.

A favore di una ipotesi di acquisto giocano alcune considerazioni di vecchia data. A partire da quella relativa al fatto che l’oro sia un bene rifugio. Ovvero capace di apprezzarsi o di resistere validamente anche nei momenti economici meno favorevoli. Una tesi che qualcuno inizia a mettere in dubbio, ma che continua comunque ad essere accettata dagli stessi investitori istituzionali. I quali mettono solitamente da parte un 10% del loro portafogli per destinarlo all’acquisto di oro.

La seconda considerazione da tenere presente è quella relativa al fatto che si tratta di un bene finito. In pratica i giacimenti di oro conosciuti a livello mondiale sono in via di esaurimento. Si calcola che entro un decennio il metallo prezioso da estrarre non ci sarà più. Di conseguenza quello estratto continuerà a crescere di valore. Anche perchè a sostenere la domanda saranno le classi medie dei Paesi in via di sviluppo. A partire da Cina e India, ove si registrano i maggiori acquisti di status symbol. A partire proprio dall’oro.

Acquistare oro fisico, quindi, ancora conviene. A patto di sapere come muoversi, in considerazione delle tante truffe che interessano il settore. E della sostanziale scarsa conoscenza dei tanti raggiri i quali vengono spesso messi in pratica da venditori senza molti scrupoli. Abbiamo già ricordato, in effetti, l’abitudine di accludere certificazioni agli oggetti in oro venduti. Le quali non certificano un bel nulla, in mancanza di enti in grado di assolvere realmente al compito.

Chi intende acquistare, di conseguenza, dovrebbe avere l’accortezza di rivolgersi ad enti dotati di grande reputazione. Ad esempio alle aziende che operano nel settore ormai da decenni. Le quali devono difendere il loro buon nome e non possono rischiare di vederlo appannato da comportamenti inappropriati.

Un buon punto di partenza può essere rappresentato in tal senso dalle aziende che hanno ottenuto il permesso dell’OAM. Anch’esse tenute a rispettare standard molto elevati per non perdere una licenza la quale certifica il loro livello.