Come comprare oro usato

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Il mercato dell’oro usato è in notevole espansione. Il motivo è da ricercare nel fatto che i gusti mutano e molti gioielli che sono stati prodotti molti decenni fa, oggi sono reputati ormai superati. Non da tutti però, tanto da spingere alcune persone ad attivarsi per acquistarli in modo da rivenderli e realizzare la differenza.

Per chi intende sfruttare questa opportunità, è però necessario muoversi con acume, in modo da ottimizzare le operazioni intraprese. E, soprattutto, occorre muoversi in prima persona, evitando di lasciare il possibile guadagno in mano agli intermediari. Andiamo quindi a vedere cosa occorre fare per realizzare un guadagno senza correre eccessivi rischi.

Come valutare l’oro usato

Il punto di partenza è naturalmente rappresentato dalla valutazione dell’oro usato. O meglio dell’oro, sic et simpliciter, in quanto il metallo è valutato in borsa e a quella quotazione si deve fare riferimento in ogni trattativa che ne preveda il passaggio da una mano all’altra.

Va peraltro ricordato come una delle proprietà fondamentali dell’oro è rappresentata dal fatto che le sue caratteristiche fisiche e chimiche rimangono inalterate nel corso del tempo. Non esistono di conseguenza motivi tali da comportarne una svalutazione nel caso l’oggetto in questione abbia già avuto uno o più proprietari in passato.

Altra informazione da tenere in considerazione è poi quella relativa alla purezza dell’oro. Va infatti ricordato che solo pochi oggetti sono in grado di evidenziare il 100% necessario per definire puro il metallo, ovvero i lingotti e le monete (poche). I gioielli, a loro volta, presentano una percentuale del 75%.

Il motivo è da ricercare nel fatto che una percentuale più elevata renderebbe molto complicato il processo di lavorazione dell’oro. Il quale, comunque, è un fattore da tenere in considerazione nella vendita, in quanto può raggiungere notevoli livelli di maestria. Aggiungendosi di conseguenza al brand, ovvero al marchio che commercializza l’oggetto e alla possibile presenza di pietre preziose.

Alcuni fattori da tenere presenti

A quanto abbiamo già ricordato, vanno aggiunte alcune informazioni preziose, che possono aiutare in sede di valutazione dell’oro. In particolare:

  1. un lingotto autorizzato dalla Banca d’Italia è sempre puro al 99,999% (24 carati) e di conseguenza la sua valutazione deve tenere conto esclusivamente della valutazione dell’oro, ovvero quella nota come Gold Fixing, la quale viene rilasciata due volte al giorno da un organismo operante all’interno della Borsa di Londra;
  2. le monete da investimento, dette Bullion, valgono sulla base del contenuto di oro puro. Per stabilirne il valore basta quindi fare riferimento al peso e al Gold Fixing;
  3. quelle da collezione non sono di oro puro, pur potendo contenerlo in parte. Il prezzo, in questo caso, viene ad essere stabilito tramite una trattativa, ovvero incrociando domanda e offerta. Allo stesso tempo, nel corso della trattativa ci si può avvalere di strumenti come i siti di eBay o di Bolaffi, al fine di capire il quadro entro il quale ci si muove, ben sapendo che non si tratta comunque di dati esaustivi;
  4. i gioielli rappresentano una sorta di incognita, proprio per la difficoltà di riuscire a valutarli, soprattutto se non si è esperti. Nella formazione del prezzo rientrano fattori come il Gold Fixing, il tipo di lavorazione, il brand che ha apposto la sua firma al gioiello e l’eventuale presenza di pietre preziose incastonate.

Acquisto di oro usato: consigli utili per chi deve acquistare

Abbiamo visto come è possibile valutare l’oro e altri fattori da tenere presenti nella trattativa. A queste informazioni, possiamo a questo punto aggiungere alcuni consigli in grado di rivelarsi utili per non incappare in clamorosi errori di valutazione, tali da compromettere la convenienza dell’operazione.

In particolare, va ricordato che:

  • la documentazione originale di acquisto è un dato utile, ma non proprio attendibile. In particolare, non esiste il cosiddetto oro certificato, in quanto non esistono enti in grado di arrogarsi questa qualifica. I cartellini in questione, infatti, vengono apposti dalle entità che vendono gli oggetti alla stregua di uno specchietto per le allodole, ovvero per convincere la controparte che si tratti di oro di qualità. Una qualità la quale non viene assicurata da un certificato di dubbia provenienza, ma da un attento esame dell’oro;
  • è molto più indicativo il dato relativo al brand che ha prodotto l’oggetto o alla società che vende un lingotto. Soggetti che non possono permettersi di perdere reputazione conducendo operazioni caratterizzate da scarsa trasparenza o apertamente truffaldine;
  • occorre rendersi conto personalmente di cosa si sta acquistando, in particolare non dare per scontato che il quantitativo di oro in gioco sia quello dichiarato dal venditore. Bisogna quindi pesare personalmente l’oggetto e sapere qual è la quotazione di mercato dell’oro al momento dell’acquisto;
  • bisogna anche capire quando è il momento di acquistare oro. Evitando di farlo, ad esempio, nei momento in cui il metallo si trova in una fase di impetuoso apprezzamento e ripiegando invece su quelli in cui il trend è in discesa. Sapendo che proprio dalla capacità di cogliere il momento giusto può derivare il grosso del guadagno.

Conviene acquistare oro usato?

Conviene acquistare oro usato? Abbiamo già ricordato che si tratta di una definizione del tutto fuori luogo, alla luce del fatto che il metallo ha un riferimento ben preciso nel Gold Fixing, dal quale è impossibile prescindere. Quello che possiamo dire con assoluta sicurezza è che acquistare oro contrabbandato per nuovo in una gioielleria è operazione che ha poco senso. Nessuno, infatti, è in grado di assicurare che un gioiello presentato come nuovo lo sia effettivamente, in quanto potrebbe provenire dalla fusione di gioielli portati al banco metalli da persone nella necessità di vendere l’oro di famiglia, al fine di procacciarsi liquidità aggiuntiva in un momento di difficoltà.

Così come non conviene mai dare vita ad una permuta di oro, un genere di operazione proposto da molte gioiellerie e compro oro. Si tratta infatti di una operazione in perdita, senza alcun dubbio. Chi si adegua in tal senso, favorisce il verificarsi di un vero e proprio paradosso: entra nella struttura individuata per l’operazione con un gioiello e ne esce con un altro dello stesso peso. Alleggerito però della somma pretesa dall’esercente per lo scambio tra oro propagandato come nuovo e quello vecchio. Il consiglio dato dagli esperti è quindi di non accettare una pratica di questo genere.

Se proprio si vuole avere un gioiello “nuovo”, è meglio vendere quello vecchio cercando di trarne il massimo possibile e poi recarsi in una seconda struttura per l’acquisto. In una sola trattativa, infatti, il commerciante interessato cercherà non solo di valutare il meno possibile l’oro da acquistare, ma anche di elevare al massimo il prezzo di quello da vendere.

Conviene acquistare oro in questo momento?

In un momento così particolare, con una crisi economica drammatica, sono in molti a valutare il da farsi. Soprattutto alla luce della considerazione che molte sicurezze sono state incrinate nel corso degli ultimi mesi dalla comparsa del Covid.

In particolare, da più parti si è iniziato a mettere in discussione una sorta di dogma, quello relativo allo status di bene rifugio dell’oro. Anche il metallo prezioso, infatti, ha avuto difficoltà a resistere al deprezzamento di una lunga serie di asset. Tanto da spingere alcuni analisti a concludere che si tratta di un bene non adatto a tutte le occasioni, a differenza di quanto si pensava.

Va però anche sottolineato come ci siano alcuni fattori da tenere presenti, quando si deve valutare l’opportunità di acquistare oro al fine di diversificare il proprio portafogli di investimento.

A partire dal fatto che si parla pur sempre di un bene finito, il quale è destinato ad esaurirsi. E potrebbe farlo nell’arco del prossimo decennio, se i ritmi di estrazione dovessero proseguire al livello di oggi. Da quel momento, proprio l’impossibilità di immetterne nuove quantità sul mercato dovrebbe beneficiarne il prezzo.

Va poi ricordato che la domanda di oro è sostenuta anche dai tanti utilizzi industriali del metallo. I quali fanno in modo da sostenere la domanda, evitando che la quotazione ne risenta.

E, ancora, c’è un fattore sociale da tenere in considerazione. Stiamo parlando della formazione di una classe media sempre più vasta in Paesi in via di sviluppo, a partire da Cina e India. Centinaia di milioni di persone che vogliono evidenziare il proprio status sociale con oggetti in grado di testimoniarlo. A partire proprio da quelli in oro, da sempre ritenuti uno status symbol.

Proprio per questo mix di motivi si può ritenere che nel corso dei prossimi anni il prezzo dell’oro continuerà a manifestare una certa stabilità. Spingendo gli investitori a puntare su di esso. Con la possibilità di poter scegliere tra oro fisico e finanziario. Due modalità di investimento molto differenti.

Oro fisico o finanziario?

Resta in effetti da capire se chi è interessato deciderà di puntare sul possesso diretto di oggetti in oro, oppure sui derivati. Ovvero i particolari strumenti finanziari i quali vanno a replicare l’andamento di un sottostante. Di cosa si tratta precisamente?

Stiamo parlando di una nuova modalità di investimento proposto dai broker di servizi finanziari online. In pratica si aderisce ad una sorta di contratto puntando su due ipotesi: la discesa o la salita del prezzo iniziale. Si può guadagnare di conseguenza non solo dall’apprezzamento dell’oro, come avviene acquistando quello fisico, ma anche da una sua eventuale discesa, a patto di indovinare il trend.

Il vantaggio dell’oro finanziario è da ravvisare soprattutto nel fatto che non obbliga l’investitore a detenere direttamente il metallo prezioso. Non è quindi necessario dotarsi di sistemi di sicurezza (impianti di allarme o casseforti) e sottoscrivere una polizza assicurativa con la quale cautelarsi da eventuali furti, con la maggiorazione dei costi da sostenere. Proprio per questo l’oro finanziario sta attirando molti investitori, anche in considerazione della convenienza dei servizi proposti dai broker.