Come guadagna un compro oro?

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Il fenomeno dei compro oro, nel nostro Paese, ha sollevato non poche polemiche sin dalla loro prima apparizione in massa. La quale si verificò negli anni successivi al 2008, ovvero dopo lo scoppio della bolla dei mutui Subprime.

Le grandi difficoltà in cui si vennero a trovare molte famiglie italiane a causa della crisi economica che fece da corollario al crollo delle piazze finanziarie globali, spinsero infatti molti ad aprire le strutture commerciali in cui i privati possono recarsi per vendere il proprio oro, con il preciso intento di ricavarne una contropartita economica. Una necessità per tutti coloro che già in difficoltà in precedenza, avevano magari perso il posto di lavoro o avevano visto la propria attività imprenditoriale piegata dalla gelata dei consumi.

La comparsa dei compro oro, però, fu immediatamente vista con grande sospetto dall’opinione pubblica. Anche perché divenne ben presto del tutto chiaro come a fronte di attività oneste, fossero da registrare anche le infiltrazioni della criminalità organizzata. Con il preciso intento di ripulire proventi derivanti da attività illegali o riciclare soldi da sottrarre al fisco.

Compro oro: come guadagnano?

Proprio i sospetti che da sempre accompagnano i compro oro in Italia, hanno spinto molte persone a porsi una serie di quesiti. Tra i quali, il primo è rappresentato dal come essi traggano il loro guadagno.

In pratica, stiamo parlando di una attività commerciale, ovvero destinata a commerciare un determinato asset, in questo caso il metallo prezioso. Il quesito da porsi, di conseguenza, dovrebbe essere il seguente: dove va a finire l’oro acquistato?

La domanda ha una risposta ben precisa: ai banco metalli. Ovvero alle fonderie, autorizzate dalla Banca d’Italia, le quali acquistano all’ingrosso il metallo dai negozianti. Un procedimento in pratica inverso a quello il quale solitamente regola il commercio, in cui sono i grossisti a rivendere ai commercianti al dettaglio.

Ne consegue che il guadagno del compro oro deriva proprio dalla differenza che questi riesce a conseguire tra l’acquisto e la vendita dell’oro dai privati che ad esso si rivolgono. Una precisazione di non poco conto, tale da far capire come per ottimizzare il guadagno deve cercare di acquistare il metallo prezioso al prezzo più basso possibile. E non, quindi, ad una massima valutazione che suona alla stregua di un semplice specchietto per le allodole.

Compro oro: quanto guadagnano?

Quanto si può guadagnare mettendo in piedi una attività di compro oro? Per riuscire a capirlo, il primo dato da tenere in considerazione è la cifra necessaria per poter avviare una struttura di questo genere, che si va a situare intorno ai 20mila euro.

Il secondo dato è naturalmente quello che deriva dalla concorrenza contro la quale un compro oro può andarsi a scontrare. Prima di intraprendere l’attività sarebbe quindi consigliabile informarsi sulla presenza di strutture analoghe nella zona che si prevede di andare a ricoprire.

Il terzo dato è quello relativo alla quantità di oro che è presente nelle famiglie italiane, in questo preciso momento storico. In tal senso va ricordato che nel 2013 il nostro Paese è entrato a far parte del novero di quelli che esportano oro. In quel lasso di tempo, in effetti, le esportazioni di oro dall’Italia hanno visto un aumento vertiginoso, nell’ordine del 385%. Si presume di conseguenza che, al momento, la massa di metallo prezioso su cui poter lavorare non sia più quella di un tempo.

In particolare, sono le classi popolari a non aver più oro da vendere in Italia. Tanto che secondo le analisi condotte sul fenomeno starebbe mutando il profilo sociale di chi vende il metallo prezioso. La comparsa del Covid in Italia, con la necessità di chiudere le attività ritenute non essenziali, ha infatti messo in difficoltà anche la classe media. Quella ad esempio in cui si annidano ristoratori e conducenti di altre attività le quali sono state messe in ginocchio dalla crisi economica durissima che ha colpito l’Italia. E che ha prodotto un calo di quasi nove punti percentuali di PIL alla fine dell’anno.

Alla luce di queste considerazioni il possibile guadagno dei compro oro sembra essere lontano da quello di qualche anno fa. Tanto che molte attività di questo genere hanno dovuto affinare i propri servizi per cercare di resistere ad una congiuntura non proprio favorevole.

Occorre fare attenzione quando si decide di vendere il proprio oro

Come si sarà compreso da quanto detto sinora, il guadagno di un compro oro dipende dalla sua capacità di tenere più basso possibile il prezzo di acquisto. Il famoso prezzo massimo di cui si vantano questi esercizi commerciali con cartelloni messi in bella vista, non esiste, anche a lume di logica.

Il prezzo dell’oro, infatti, dipende dalle fluttuazioni dei mercati. E viene fissato due volte al giorno da un organismo interno alla Borsa di Londra. Chi lo acquista, quindi, non può fissare preliminarmente una quotazione, ma deve tenere in conto quella ufficiale. Un dato il quale, per inciso, dovrebbe essere a conoscenza anche della controparte, ovvero di chi vende il metallo prezioso.

Basterebbe questa precisazione per capire come chi vende debba fare molta attenzione a farlo in condizioni non troppo sfavorevoli. E mettere quindi in atto accorgimenti tesi a sgombrare il campo da esse. Ad esempio, si dovrebbe pesare preventivamente gli oggetti dai quali ci si intende separare. Non è infatti raro il caso di bilancini tarati dal compro oro in modo da sottrarre qualche grammo nel corso delle operazioni.

Considerato come il prezzo attuale del metallo prezioso sia attestato a 45,76 euro non è complicato capire che se la struttura cui ci si rivolge è in grado di sottrarre due grammi al totale, va a spostare tutta la convenienza dell’operazione intrapresa dalla sua parte.

Per pesare preventivamente l’oro si può quindi ricorrere a due strade alternative:

  1. far pesare l’oro da un gioielliere di fiducia;
  2. acquistare una bilancia come quelle usate dai gioiellieri, i quali in effetti le vendono al pubblico.

Va anche sottolineato come le bilance utilizzate nei compro oro debbano essere obbligatoriamente sottoposte a revisione periodica. Teoricamente dovrebbero essere quindi abbastanza sicure. Nessuno può però sapere se il commerciante non abbia messo in opera qualche espediente truffaldino in tal senso. Proprio per questo si dovrebbe fare una indagine preventiva su quelli ai quali ci si intende rivolgere.

Come appurare se un compro oro è affidabile?

Prima di vendere l’oro, quindi, occorre informarsi sulla reputazione di cui gode la struttura su cui si è appuntata la nostra attenzione. Come è possibile farlo, considerato che non ci si può appostare fuori da un compro oro per chiedere informazioni ad una clientela che necessita di privacy?

Il modo migliore è proprio quello di rivolgersi al web, ove sono molti i siti i quali trattano in maniera diffusa di queste attività commerciali. Basta in effetti fare una semplice ricerca tramite la casella di ricerca di Google o altro motori di ricerca, per reperire tutte le notizie che possono avere una certa utilità in tal senso. Con una avvertenza: se di un compro oro non si riescono ad avere informazioni, è assolutamente consigliabile girare al largo. Potrebbe infatti essere il segnale della dubbia fama di cui gode l’operatore.

L’oro rappresenta ancora un affare?

L’oro rappresenta ancora un affare per chi lo detiene? Probabilmente sì, trattandosi del bene rifugio per eccellenza. Ovvero di un asset la cui quotazione è in grado di resistere anche alle forti tensioni degli ultimi mesi e a prolungate crisi economiche.

A renderlo tale è in particolare il fatto che si tratta di un bene la cui disponibilità sta per esaurirsi. Si calcola infatti che agli attuali ritmi di estrazione, entro circa un decennio i giacimenti attualmente conosciuti saranno praticamente esauriti. Contribuendo di conseguenza a mantenere stabile il prezzo di quello esistente.

Va anche sottolineato come l’oro venga usato non solo per la fabbricazione di oggetti preziosi, ma anche a scopi industriali. Altra constatazione la quale sembra andare in direzione di una stabilità o di un aumento del suo prezzo nel futuro. Proprio per questo motivo sarebbe sempre il caso di pensarci due volte prima di alienare quello in proprio possesso.

Se è vero che le operazioni di vendita possono essere condotte in un arco temporale molto limitato, proprio questo dovrebbe dimostrare come il metallo giallo costituisca un asset che sarebbe meglio avere a propria disposizione. Tanto che anche per chi è in grado di fare investimenti, il consiglio degli esperti è quello di mantenere un 10% del proprio portafogli in oro. Un consiglio il quale continua ad essere molto ascoltato dai diretti interessati.