Perchè ci sono tanti compro oro

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In Italia c’è un gran numero di compro oro, ovvero le attività commerciali che acquistano oro direttamente dai consumatori. Una presenza che se pur diminuita nel corso degli ultimi anni, rimane comunque molto consistente.

Per capire i contorni del fenomeno occorre partire proprio dai dati reali. I quali sono forniti dall’OAM, l’Organismo degli Agenti e dei Mediatori, presso il quale è stato istituito un registro recante gli estremi di quelli regolarmente registrati. Stiamo parlando in pratica dell’albo cui devono essere iscritti gli operatori del settore al fine di non incappare in violazioni della normativa esistente. Le quali sono sanzionate con pene detentive tali da andare da un minimo di sei mesi ad un massimo di quattro anni, cui si aggiungono quelle pecuniarie, varianti a loro volta da 2mila a 10mila euro.

Proprio da questo registro è possibile sincerarsi come nel dicembre del 2018 ammontasse a 3004 il numero degli operatori attivi, con oltre 5250 sedi dichiarate. Numeri quindi abbastanza lontani da quelli registrati qualche anno prima. Quando l’ascesa di questi esercizi commerciali sembrava irrefrenabile. Per quanto riguarda la classifica delle regioni, era la Lombardia a dominare, con il 17% del totale, mentre gli altri gradini del podio sono appannaggio di Lazio (10%) e Piemonte (9%). Seguivano quindi Emilia-Romagna, Veneto, Sicilia e Campania, con l’8%, la Toscana (7%) e la Puglia (6%).

Se il dato che spiccava al tempo evidenziava quindi una notevole diminuzione dei compro oro attivi rispetto all’inizio del passato decennio, va però notato come nel corso degli ultimi mesi il numero abbia ricominciato a crescere. Con un ritmo pari al 22% annuo. Tanto che secondo alcuni calcoli, il giro di affari dei compro oro, nel corso dell’anno appena finito potrebbe aver sfondato la vertiginosa quota di 1,2 miliardi di euro. Un dato effettivamente notevole, se si pensa che negli anni precedenti già era stato alienato il grosso dell’oro detenuto dalle famiglie.

Perché i compro oro sono tornati a crescere?

Di fronte all’ultimo dato ricordato, sorge spontanea la domanda: da cosa dipende questo nuovo incremento dei compro oro? Alla luce di quanto accaduto nel corso dell’anno appena chiuso, la risposta sembra abbastanza scontata: le condizioni economiche dei nostri connazionali sono in notevole peggioramento.

La necessità di chiudere le attività produttive non essenziali per cercare di porre argine alla pandemia di Covid, ha infatti pesato moltissimo sui bilanci familiari. Obbligando molte persone a cercare fonti di reddito alternative. Soprattutto coloro i quali non sono garantiti da uno stipendio o una pensione alla fine del mese. Una fascia di persone che nel nostro Paese è sempre più pingue, per effetto del precariato che è considerato il logico corollario dell’introduzione del Jobs Act.

Considerato che milioni di italiani non hanno la possibilità di trovare ascolto presso il settore creditizio, per mancanza di capacità reddituale o di merito creditizio, lo sfogo rappresentato dai compro oro è stato individuato come la possibile risposta per poter fare fronte in qualche modo alle difficoltà. Spingendo quindi alla riapertura di molti esercizi commerciali di questo genere.

L’oro è un bene rifugio sempre molto gettonato

La crisi, peraltro, non ha agito solo sulle famiglie, spingendole a cercare alternative finanziarie. Ma anche sulla domanda di oro, il quale è da sempre il bene rifugio preferito da molti investitori. Ovvero un asset su cui spostare i propri soldi ogni volta che i mercati finanziari entrino in una fase di incertezza. In pratica, quando investire su azioni, materie prime o altri beni volatili diventa un azzardo troppo grande, una notevole parte dei capitali prendono la strada del metallo giallo.

Nella situazione innescata dalla pandemia, ad esempio, si è registrato il crollo dei prezzi petroliferi e delle azioni di molti comparti. In particolare quelli i quali hanno visto restringersi drasticamente il proprio fatturato. Con riflessi immediati sui borsini e il deperimento delle quotazioni di molte aziende che tradizionalmente sono appetite da fondi e piccoli risparmiatori.

In queste condizioni non stupisce che proprio l’oro sia atteso ad una crescita anche nel corso dei prossimi mesi. Spingendo i compro oro ad acquistare quello venduto dalle famiglie, proprio in considerazione di una prevista nuova crescita delle quotazioni, data praticamente per scontata dagli analisti. A meno che non si verifichi uno spostamento degli investimenti verso il Bitcoin. Un asset il quale, però, non dimostra per ora la stabilità palesata dall’oro.

Il proliferare dei compro oro illegali

Se quelle ricordate sono le motivazioni di carattere economico, a spingere il nuovo boom dei compro oro ce ne sono anche di poco trasparenti. Come denunciato dalle autorità di pubblica sicurezza, le quali hanno intensificato negli ultimi mesi l’azione di contrasto alla criminalità che li gestisce non di rado.

Se il riciclaggio è un fenomeno di vecchia data, in questo settore, proprio le attività ispettive condotte hanno portato alla luce una nuova pratica illegale, stavolta di carattere fiscale. Permettendo alla Guardia di Finanza di scoprire compro oro i quali dichiaravano indebitamente «rottami» i gioielli acquistati. In tal modo diventava possibile approfittare dell’agevolazione riservata a chi lavora l’oro grezzo, ovvero il non dover pagare l’IVA. Un escamotage tale da far capire le preoccupazioni che gravano sul settore. Soprattutto da parte degli imprenditori onesti, le prime vittime di queste pratiche.

L’allarme lanciato dal Codacons

Proprio il ritorno di fiamma di questo genere di attività, con la scarsa opacità che continua a caratterizzarle, ha però spinto l’opinione pubblica ad una maggiore attenzione. A partire dalle associazioni dei consumatori, da sempre vigili su questo tema.

In particolare è stato il Codacons a lanciare l’allarme su quanto sta accadendo. Avviando al contempo una indagine che muove dalle segnalazioni ricevute. Secondo le quali molti operatori stanno approfittando dell’evidente stato di necessità di un numero sempre crescente di cittadini, acquistando oro, gioielli e oggetti preziosi a prezzi molto inferiori al loro reale valore.

Un allarme il quale dovrebbe essere ascoltato dalle autorità avviando una serie di controlli a tappeto tesi a verificarne le ragioni.

I provvedimenti della Guardia di Finanza

Per capire ancora meglio i problemi legati ad una eccessiva presenza dei compro oro e alle infiltrazioni della criminalità organizzata, basterebbe del resto leggere le notizie riportate più volte dai media.

L’ultima in tal senso relativa all’azione promossa dalla Guardia di Finanza contro una vera e propria rete comprendente una sessantina di compro oro dislocati tra Roma, Milano e Torino. I quali proponevano l’acquisto di oro di qualsiasi genere, compresi gioielli e lingotti danneggiati, confidando proprio nelle difficoltà in cui versano molte famiglie dopo le chiusure prolungate delle attività commerciali non indispensabili causa Covid.

Esercenti legati ad organizzazioni criminali contro i quali gli stessi compro oro seri cercano di combattere ormai da anni. I quali spuntano fuori ogni volta che la situazione economica volge al peggio, confidando nella disperazione dei soggetti più fragili. Spiegando almeno in parte il rinnovato vigore dei compro oro, a livello nazionale.

Alcune precauzioni da prendere quando si vende l’oro

Quando si decide di vendere il proprio oro, sarebbe il caso di prendere alcuni accorgimenti precauzionali. Il primo dei quali consiste proprio nella scelta di esercizi affidabili. Ovvero gratificati di buona reputazione da parte della propria clientela.

Un novero dal quale bisogna intanto togliere i compro oro che sbandierano le migliori quotazioni di mercato. Il prezzo dell’oro, infatti, viene stabilito due volte al giorno dal Bullion Market Association, la sezione della borsa di Londra espressamente dedicata al metallo prezioso. E proprio quella quotazione deve essere il vero riferimento di un compro oro trasparente.

Affidabilità, però, è anche quella derivante dall’assoluto rispetto delle normative esistenti. Le quali obbligano gli esercenti a chiedere i documenti comprovanti l’identità di chi vende. In caso contrario scatta il reato di incauto acquisto. Ipotesi temuta dai compro oro seri, ma non certo dagli altri.

Non deve poi essere sottovalutato il discorso relativo al trattamento dei dati, i quali potrebbero essere sottratti da un esercente disonesto. Per poi essere impiegati al fine di sottrarre denaro al malcapitato coi prelievi su carta di credito per mezzo di POS contraffatti o, peggio ancora, rivendendo quelli dati fiscali a criminali di alto livello.

Un traffico molto sviluppato sul Dark Web, ovvero la parte più oscura di Internet. Nella quale hanno luogo traffici illegali di ogni genere.

Conclusioni

Dopo un periodo di flessione, i compro oro sono tornati a proliferare lungo tutto il territorio nazionale, in particolare nelle grandi città. Un trend il quale sembra destinato a rafforzarsi nel corso dei prossimi mesi, proprio a causa di una situazione economica molto precaria. La quale sta spingendo molte famiglie ad alienare il poco oro che era sopravvissuto negli anni precedenti.

Molti di questi nuovi compro oro, però, sono legati ad organizzazioni criminali. Puntando quindi a riciclare capitali provenienti da attività illecite. Mentre altri sembrano avere il compito di approfittare proprio della necessità di contante di molte famiglie le quali non riescono a trovare ascolto presso il settore creditizio.

Chi intende vendere il proprio oro, quindi, deve fare molta attenzione nella scelta della controparte. I compro oro seri esistono e possono essere individuati anche con una certa facilità.

In particolare nella fase di scelta si dovrebbero escludere quelli che propongono la massima quotazione di mercato. Il prezzo dell’oro, infatti, viene fissato due volte al giorno dagli organismi preposti a farlo, ovvero dal Bullion Market Association, di stanza a Londra. Gli esercenti seri prendono come riferimento per le loro transazioni proprio questo valore.

Da evitare anche la permuta dell’oro, operazione presentata in pompa magna da molti compro oro che, però, all’atto pratico può essere considerata se non una truffa una operazione a totale vantaggio del compro oro.

Mentre si consiglia di valutare, per quanto possibile, la reputazione del compro oro cui ci si intende affidare. Evitando in tal modo le tante insidie celate da questo genere di interazione, ad esempio quelle relative al trattamento dei dati fiscali.