Indice dei contenuti
- 1 Dubai, la città dell’oro
- 2 Il Gold Souk di Dubai
- 3 L’importanza di saper contrattare
- 4 Come muoversi al meglio
- 5 Conviene acquistare oro a Dubai?
- 6 Conclusioni
Per chi si propone di acquistare oro, una delle possibili mete da prendere in considerazione è rappresentata da Dubai, uno degli Emirati Arabi Uniti. Il motivo è da ricercare nel fatto che a partire dagli anni ’40 in questa zona si è assistito ad una notevole crescita del commercio di oro. Favorita in particolare dalle politiche di libero scambio applicate dal governo locale, le quali hanno incoraggiato molti imprenditori provenienti in particolare dall’Iran e dall’India a farne un luogo privilegiato per i propri investimenti.
Con il trascorrere del tempo, peraltro, il rapporto tra metallo prezioso e Dubai si è notevolmente rafforzato. Tanto da permettere alla città di superare il crollo generale del mercato dell’oro mondiale. La quota dell’oro commercializzato a Dubai è infatti stata oggetto di un sensibile aumento nel corso degli ultimi anni, anche grazie al consolidarsi dei rapporti con l’India, Paese ove è in formazione una classe media sempre più numerosa e interessata agli status symbol. Come l’oro, appunto. L’India è ora il maggiore partner commerciale nel settore per Dubai, calamitando circa il 23 % del totale degli scambi di oro dell’emirato.
Dubai, la città dell’oro
Per capire meglio il contesto, occorre senz’altro ricordare che Dubai viene anche chiamata “la città dell’oro”. Una nomina derivante in particolare dal fatto che in questo luogo l’oro viene commercializzato ai prezzi più bassi a livello planetario. Proprio questo è il motivo che spinge molte persone a recarvisi, con la segreta speranza di riuscire a portare a termine affari di grande rilievo.
Un altro fattore di grande richiamo è poi la politica tax-free la quale viene applicata presso un gran numero di rivenditori. Grazie a queste due peculiarità, Dubai si è trasformata in un vero e proprio hot spot in Medio Oriente ove poter reperire gioielli in oro. All’interno del quale assumono grande importanza il Gold Souk, il vero e proprio mercato dell’oro, e i tanti duty-free in cui è possibile acquistare gioielli abbastanza economici, ma comunque di buona qualità.
Il Gold Souk di Dubai
Il Gold Souk, il mercato locale dell’oro, è posizionato nella zona orientale della città, nella vivace Deira, ovvero, il quartiere in cui sono concentrati la maggior parte dei mercati, nei pressi di Sikkat Al Khail Road.
Tra i quali spicca appunto il mercato dell’oro, proprio per la particolare rilevanza che assume agli occhi degli investitori di ogni parte del globo. SI tratta in effetti di uno dei più vasti mercati di tutti gli Emirati, oltre che di quello in cui è possibile fare ottimi affari. Nel Gold Souk molti rivenditori d’oro sono in grado di realizzare gioielli su misura e di soddisfare al meglio le aspettative più disparate.
Occorre anche precisare che i mercati dell’oro sono in effetti due: Old e New Gold Souk, i quali sono posizionati praticamente l’uno di fronte all’altro. Il New Gold Souk è un edificio disposto su due piani, mentre l’Old Gold Souk è una zona in cui i negozi di gioielli sono affiancati l’uno all’altro, dando luogo ad una atmosfera estremamente suggestiva e in grado di richiamare il passato.
Chi intende visitarlo, deve senz’altro prendere il considerazione l’ipotesi di farlo in quello che è considerato il momento migliore per farlo. Ovvero nel corso del Dubai Shopping Festival, ovvero quando i negozi della zona prolungano il loro orario sino alla tarda serata.
Composto da una serie di strade pedonali coperte, in cui sono immersi centinaia di negozi in grado di offrire un’enorme selezione di gioielli d’oro, argento, diamanti ed altre pietre preziose, è considerato una delle principali attrazioni turistiche locali. Tanto da essere consigliato dalle guide anche a chi non è interessato ad affari di questo genere.
Il turista, in effetti, viene accolto da un enorme anello di oro e diamanti, il Najmat Taiba, esposto dal primo negoziante. Il quale è citato all’interno del Guinness dei Primati come l’anello d’oro più pesante del mondo. La “stella di Taiba”, questa la traduzione in italiano, è stata creata da un’azienda orafa saudita, la quale ha utilizzato per l’operazione una gemma di 5,17 chilogrammi, che trova alloggio su un enorme anello dorato di 21 carati, il cui peso si attesta all’incredibile cifra di 58686 chilogrammi.
L’importanza di saper contrattare
Naturalmente, chi ha l’intenzione di recarsi a Dubai per acquistare oro, deve avere ben chiaro un piano di azione teso a sfruttare al meglio l’opportunità che può presentarsi. Occorre infatti sottolineare come gli oggetti in oro messi in vendita non siano caratterizzati da un prezzo fisso.
Di conseguenza, il prezzo finale di acquisto viene determinato proprio dalla capacità di negoziazione. La quale non può prescindere da una conoscenza approfondita di tutto ciò che riguarda l’oro, a partire dalla sua quotazione ufficiale. Ovvero il Gold Fixing, che viene stabilito due volte al giorno all’interno della Borsa di Londra. A indicarlo è in particolare il London Bullion Market e ad esso occorre fare riferimento quando si intavola una trattativa relativa al metallo prezioso.
Se si parte da questo presupposto, nei mercati di Dubai è possibile in effetti riuscire non solo a comprare oro di fattura e qualità eccellenti, ma anche a godere di prezzi i quali sono solitamente inferiori a quelli europei. Per approfittarne occorre calarsi profondamente in una tradizione commerciale di vecchia data, quella tipica del bazar, nella quale occorre saper mettere in campo notevoli capacità di contrattazione.
Come muoversi al meglio
Per comprendere meglio l’assunto, occorre puntualizzare che il souk dell’oro di Dubai è oggetto di una regolamentazione molto precisa. Il prezzo di mercato dell’oro (in dirham per grammo) è infatti oggetto di visualizzazione sui numerosi display che sono presenti all’interno del mercato, con i tagli da 24 carati, 22 carati, 21 carati e 18 carati. La quotazione costituisce la base per la successiva contrattazione, la quale non verte sul prezzo del metallo prezioso, bensì sul lavoro d’intaglio di cui è stato oggetto il gioiello. Il quale viene quotato nella trattativa tra le controparti e incluso nel prezzo finale, aggiungendosi al reale peso dell’oro.
Come si può facilmente immaginare, il venditore partirà da un prezzo alto e sta al compratore limarlo, sino a portarlo a livelli tali da poter considerare la transazione alla stregua di un vero affare. Non è infatti raro il caso in cui lo sconto sul prezzo originariamente richiesto arrivi al 30%.
Naturalmente, per poter arrivare all’affare, occorre seguire una seconda regola d’oro delle transazioni commerciali: mai fermarsi nel primo negozio, pensando di aver trovato una proposta realmente vantaggiosa. Lo stesso oggetto, infatti, può facilmente essere reperito in un altro esercizio ad un prezzo minore.
Così come non deve essere trascurata un’altra regola fondamentale in questo genere di trattative. Ovvero quella relativa al pagamento in contanti. Optando per il cash al posto della carta di credito, è infatti possibile spuntare un ulteriore sconto dalla controparte, per ovvi motivi.
Conviene acquistare oro a Dubai?
Conviene acquistare oro a Dubai? Sicuramente sì. Come abbiamo già ricordato il metallo prezioso può essere acquistato in loco a prezzi che sono notevolmente più leggeri di quelli che caratterizzano gli scenari europei.
Una volta che si sarà chiuso l’affare, si potrà quindi avere in mano un gioiello il quale può essere considerato alla stregua di un investimento.
La detenzione di oro puro, in effetti, continua ad essere un investimento del tutto sensato, alla luce di una situazione economica molto problematica. In cui proprio l’oro è tornato a mettere in luce le sue proprietà di bene rifugio per eccellenza. Ovvero di bene in grado di resistere alle tensioni di un mercato, quello finanziario, in cui molti asset hanno bruscamente perso quota. Come è accaduto di recente al petrolio, la qui quotazione è finita sotto lo zero.
L’oro, a sua volta, anche in questa occasione è tornato a popolare gli orizzonti di molti investitori desiderosi di diversificare il loro portafogli.
I quali possono scegliere tra oro fisico e finanziario. Il primo presuppone la detenzione diretta del metallo, il secondo l’adozione di un vero e proprio strumento finanziario, un derivato, che consente di guadagnare anche nel caso in cui il prezzo dell’oro cali, a differenza di quanto avviene con l’oro fisico.
Si tratta di modalità di investimento molto differenti, cui poi se ne aggiungono altre, come i futures o i conti correnti espressi in oro. I primi sono strumenti finanziari in cui due controparti si impegnano in una sorta di scommessa: una perde e l’altra vince a seconda di quale delle due avrà scelto l’ipotesi giusta. Mentre i conti correnti in oro possono rappresentare una alternativa notevole, a patto che il prezzo del metallo aumenti. Una ipotesi non proprio pellegrina, ma sulla quale in un momento come questo nessuno può dare effettive assicurazioni.
Conclusioni
Acquistare oro a Dubai può essere realmente conveniente. La città dell’oro è in grado di offrire notevoli occasioni all’interno del suo ormai celebre Gold Souk, considerato una meta turistica estremamente suggestiva. Rese possibili dalle politiche governative locali, tese a fare dell’emirato, e della città in particolare, un vero e proprio hub all’interno del Medio Oriente.
Per riuscire a fare affari, però, occorre uscire dall’ottica del semplice turista e calarsi nei panni del commerciante. Le trattative che avvengono all’interno del mercato dell’oro di Dubai presuppongono notevoli capacità di contrattazione con controparti aduse a trattare ogni giorno. Sempre secondo le particolari modalità tipiche di una tradizione commerciale vecchia di secoli.
Per riuscire a farlo occorre naturalmente tenere conto della quotazione ufficiale del metallo prezioso. La quale deve essere tradotta nel peso dell’oggetto su cui si è catalizzata l’attenzione del compratore. Cui bisogna aggiungere il sovrapprezzo per il lavoro di intaglio cui lo stesso è stato sottoposto. E’ proprio in questa fase che l’interessato deve riuscire a far valere la propria capacità di ricavare il sospirato guadagno. Se non si entra in questa ottica si rischia in effetti di aver fatto un viaggio a vuoto.