Compro oro e diamanti

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I compro oro, contrariamente a quanto si potrebbe credere, non acquistano esclusivamente il metallo prezioso. Anzi, sono in grado di offrire anche un servizio teso all’acquisto di gioielli con diamanti e pietre incastonate.

Naturalmente si tratta di una prestazione diversa, tanto da richiedere la presenza di un professionista del settore in grado di formulare una congrua proposta di acquisto, una volta osservato con attenzione il gioiello.

Anche in questo caso il consiglio è comunque di procedere con molta circospezione. In particolare mettendo in campo un modus operandi teso a evitare le possibili insidie derivanti dalla scarsa onestà e professionalità del compro oro consultato. A partire dalla chiusura immediata di ogni rapporto con le strutture che chiedono soldi per la valutazione del gioiello. Si tratta infatti di una valutazione senza alcun impegno da parte del venditore, tale di conseguenza da non comportare servizi a pagamento.

Inoltre, la valutazione deve essere fatta a vista. La trasparenza delle operazioni deve essere massima e ogni possibile infrazione in tal senso sta a testimoniare che il compro oro cui ci si è rivolti non è affidabile. Per evitare rischi di ogni sorta, si consiglia comunque di circoscrivere il proprio ragigo di azione a quegli esercizi commerciali di cui è comprovata l’affidabilità.

Che cos’è un diamante?

Costituito da un reticolo cristallino di atomi di carbonio disposti seguendo una struttura caratterizzata da otto facce triangolari, il diamante rappresenta ancora un mistero, per quanto concerne la sua struttura. E’ in pratica l’unica forma conosciuta in natura, insieme alla grafite, nella quale il carbonio si è cristallizzato. Una cristallizzazione, però, portata avanti in maniera talmente particolare da aver originato un elemento provvisto di caratteristiche da considerare effettivamente uniche.

La sua prima prerogativa è la durezza: il diamante, infatti, rappresenta il prodotto più duro che esista. Una caratteristica la quale gli consente di resistere validamente all´attacco dei più potenti acidi o alcali. Inoltre possiede una straordinaria capacità di riflettere, rifrangere e diffondere la luce.

Oltre che nella produzione di gioielli, viene utilizzato a scopi industriali, all’interno dei componenti elettronici o dei rivestimenti elettrici e ancora, in settori come quello medico (per la radioterapia e l’otturazione dei denti, in particolare), in quello chimico e nella produzione di alcuni strumenti antinquinamento.

Un vasto numero di impieghi, il quale è destinato in ultima analisi a incidere sulla quantità di diamanti estratti nei giacimenti disseminati lungo il globo. E, in definitiva, sullo stesso prezzo, considerato che non si tratta di un bene infinito.

Come avviene la valutazione del diamante?

Come abbiamo già ricordato, quando si entra nell’ottica di vendere un gioiello in oro e diamanti occorre che esso sia valutato. Per farlo è però necessario operare una distinzione tra diamanti e pietre preziose. Nel primo caso occorre calcolare dati come il peso (o la caratura) del diamante, il suo taglio, il colore e la purezza che lo caratterizzano. In particolare, i diamanti che raggiungono il maggior valore di mercato sono quelli che oltre a pesare maggiormente sono anche più puri.

Quando si passa ad esaminare il taglio ad essere privilegiata è la forma rotonda. Ciò, comunque, non elimina in partenza la possibilità che a raggiungere un valore molto elevato possano essere anche le pietre tagliate a cuore o a goccia.

Per quanto riguarda il colore, i diamanti migliori sono considerati quelli di colore Bianco Extra Eccezionale.
Aggiungiamo a questa prima considerazione quella relativa alle varianti colorate. I diamanti gialli, rossi o rosa, infatti, sono solitamente scartati in partenza dai compro oro. Nonostante si tratti di una caratteristica in grado di conferire unicità e valore al diamante, questo genere di colorazioni viene messo in sottordine rispetto alla purezza e alla trasparenza del diamante.

Come avviene la valutazione del gioiello con pietre incastonate?

Sinora abbiamo visto come avviene la valutazione del diamante. A volte, però, un gioiello può avere le pietre incastonate. Sono in molti a credere che un caso di questo genere comporti un deprezzamento del gioiello, ma non è effettivamente così. Anche se, in effetti, occorre cercare di fornire una risposta articolata al quesito.

Ove, infatti, la pietra può essere tolta dal gioiello senza dover affrontare eccessive complicazioni, la sua valutazione può addirittura essere più elevata. Una circostanza di questo genere, infatti, permette di avere una valutazione separata del materiale in cui è composto il gioiello e della pietra. Tale da permettere in definitiva di conseguire un maggiore guadagno. Nel caso contrario, invece, la valutazione può in effetti rivelarsi meno favorevole rispetto a quello che ci si attendeva in partenza.

Anche in questo caso, occorre però fare ulteriori distinguo. Ad esempio, le cosiddette inclusioni a volte possono essere considerate un fattore in grado di accrescere il pregio del gioiello, mentre in altre vengono equiparate a difetti. Tali quindi da andare ad inficiarne in parte il valore.

Nel primo caso, però, è addirittura possibile rivolgersi ai collezionisti, i quali sono disposti a pagare cifre aggiuntive pur di entrare in possesso di pezzi che sono resi unici proprio dalla presenza delle inclusioni. Tanto da dare vita ad un fiorente mercato in tal senso.

A quanto detto sinora, occorre aggiungere come la pietra preziosa, anche nell’eventualità che sia incastonata e quindi valutata alla stregua di materiale usato, non solo sia in grado di conservare valore, ma anche di accrescerlo con il passare del tempo. Proprio questo è il motivo per il quale i negozi specializzati propongono i  gioielli usati, detti ricondizionati. Si tratta di quelli che sono stati sottoposti a trattamenti particolari con il preciso intento di rimuoverne i segni lasciati dal passaggio inclemente del tempo. In tal modo è possibile non solo far riacquistare al gioiello la bellezza e la brillantezza originaria, ma anche e soprattutto di accrescerne il fascino.

I compro oro: occorre prestare molta attenzione in fase di scelta

Occorre a questo punto sottolineare come non tutti i compro oro acquistino gioielli contenenti preziosi, preferendo concentrarsi sul metallo prezioso. Probabilmente per il timore di imbarcarsi in una trattativa i cui esiti possono infine non rivelarsi quelli sperati.

Quando si è alla ricerca di una struttura cui vendere i propri gioielli, si deve comunque fare molta attenzione nella fase di scelta. Molti compro oro, infatti, non si fanno eccessivi scrupoli nei loro rapporti con la clientela. Tanto da finire spesso sotto la lente di ingrandimento dei carabinieri, per comportamenti non proprio trasparenti.

Basta in effetti leggere uno dei tanti articoli che sono tornati in bella evidenza sui media e relativi alla crescita dei compro oro dopo l’arrivo del Covid in Italia, per capire come troppo spesso questi esercizi commerciali operino in totale spregio alle leggi vigenti.

Il modo migliore per mettersi al riparo da pessime sorprese è quello di individuare quelli dotati di una autorizzazione ad operare nel settore. La quale viene rilasciata da Banca d’Italia e prevede quindi l’obbligo di osservare determinate regole e, soprattutto, di muoversi di concerto con la legge.

La quale prevede un modus operandi molto preciso quando si contratta oro. Ogni acquisto deve infatti essere corredato da una scheda, nella quale devono entrare le generalità del venditore e i particolari della trattativa, a partire dalla cifra pagata e dalla descrizione dell’oggetto acquistato. Un modus operandi il quale tende a realizzare i seguenti obiettivi:

  • tutelare il cliente da possibili truffe sotto forma di valutazione inadeguata da parte del compro oro;
  • impedire che queste strutture commerciali possano trasformarsi in ricettacoli per i gioielli trafugati dai ladri di appartamento;
  • evitare che il compro oro possa favorire il riciclo di capitali provenienti da attività illegali;
  • stendere intorno al venditore una vera e propria rete di sicurezza, tesa ad impedire che possa non solo essere raggirato, ma anche essere destinatario di sgradite conseguenze di carattere legale.

Occorre verificare la reputazione del compro oro

Tra le cose che si possono fare per evitare contatti con compro oro non professionali, c’è il controllo della reputazione della struttura scelta. La quale può essere verificata anche sul web, ove sono molti i siti in cui si dibatte dei problemi legati al commercio dell’oro usato che è tornato in voga nel corso degli ultimi mesi. I quali provvedono anche a segnalare i casi più eclatanti di disservizi o aperti raggiri ai danni della clientela.

Oltre alla reputazione, occorre però verificare che il commerciante individuato rispetti alcune norme basilari. Partendo dalle operazioni di peso, le quali devono essere condotte di fronte al venditore e, soprattutto, utilizzando bilance sottoposte alla revisione periodica obbligatoria per legge. Un aspetto estremamente importante, in quanto la sottrazione di appena due grammi, quindi una qunatità all’apparenza insignificante, significa una perdita secca per il venditore nell’ordine di svariate decine di euro. Trasformando l’operazione in un affare esclusivamente per l’acquirente.

Altro accorgimento il quale può rivelarsi proficuo è poi quello di evitare i compro oro che reclamizzano la migliore quotazione. Si tratta di un vero e proprio nonsense, in quanto la quotazione non la fa il gioielliere, bensì i mercati.

In particolare, quando si vende il proprio oro, occorre fare riferimento al fixing. Ovvero alla quotazione ufficiale del metallo prezioso, la quale viene fissata due volte al giorno all’interno della Borsa di Londra. A stabilirlo è un organismo ben preciso, il London Bullion Market, sotto la supervisione della Bank of England. Il processo prevede che cinque membri della London Buillion Market Association, si incontrino due volte al giorno in modo da fissare il prezzo dell’oro, ovvero il London Gold Fixing.

Proprio per questo motivo sarebbe meglio evitare quelle strutture che esibiscono l’ormai tradizionale cartellone relativo ad una massima quotazione la quale non è altro che uno specchietto per le allodole. Tale quindi da evidenziare la voglia di ingannare il cliente.

Attenzione alla permuta: non è conveniente!

C’è poi un altro aspetto da vagliare, quando si decide di vendere l’oro di famiglia. Ovvero quello relativo alla permuta proposta da molti compro oro. La quale non conviene assolutamente a chi intende vendere.

In pratica, infatti, il commerciante che la propone compra come usato l’oro proposto dal cliente e gli vende lo stesso quantitativo di metallo etichettato come nuovo. Senza considerare la possibilità che il secondo sia semplicemente oro usato fuso per dare luogo ad un nuovo gioiello, accettando la permuta si arriva ad un paradosso: si entra nel compro oro con un determinato quantitativo di oro e se ne esce con lo stesso, ma sotto forma di un altro gioiello. Ma alleggeriti di svariate decine o centinaia di euro. Ovvero la differenza tra la quotazione dell’oro nuovo e quello usato.

L’affare, di conseguenza, è tutto per il compro oro. Senza contare che per chi è alla ricerca di liquidità aggiuntiva, l’operazione non ha alcun senso. nonostante ciò, molte persone continuano ad abboccare pensando di fare un affare. Il quale è invece appannaggio del gioielliere.

Come si può capire da quanto detto sin qui, si può capire perché occorre procedere coi piedi di piombo quando si entra nell’ottica di idee di vendere il proprio oro. Le brutte sorprese sono sempre dietro l’angolo e occorre comportarsi di conseguenza.