Indice dei contenuti
- 1 Compro oro: attenzione all’interlocutore
- 2 La permuta oro non conviene
- 3 Attenzione alla pesatura dell’oro
- 4 La massima quotazione non esiste
- 5 Ogni operazione deve essere registrata
- 6 Attenzione al pagamento
- 7 Una possibile alternativa: i compro oro online
Dopo l’esplosione del Covid, e la conseguente necessità di chiudere le attività non essenziali per un lungo periodo, in Italia si è assistito allo stesso fenomeno che aveva caratterizzato la fase più acuta della crisi economica successiva allo scoppio della bolla dei mutui Subprime, nel 2008.
Se, però, allora erano state le classi popolari ad alienare il tesoro di famiglia vendendo l’oro alle migliaia di banco metalli sorti all’epoca lungo lo stivale, oggi è invece la classe media ad operare la stessa scelta. Con l’evidente fine di cercare di fare fronte ad una situazione estremamente complicata.
Naturalmente, questa nuova impennata nella vendita di oro, ha avuto una conseguenza importante, ovvero il ritorno di molte strutture commerciali le quali nel corso degli ultimi anni erano scomparse o si erano riciclate. Un ritorno caratterizzato ancora una volta da opacità e fenomeni di illegalità del tutto chiari. I quali hanno imposto alle forze dell’ordine una attenzione sempre più forte. Tesa in particolare ad evitare che i compro oro possano approfittare della situazione di disagio delle famiglie.
Va infatti sottolineato che quando si entra nell’ottica di vendere il proprio oro, occorre scegliere un interlocutore affidabile. In un settore ove sono ormai risapute le infiltrazioni della criminalità organizzata. E conoscere alcune cose le quali possono aiutare non poco ad ottenere la giusta ricompensa per l’oro venduto. Andiamo quindi a vedere come si può fare per farlo rendere al massimo.
Compro oro: attenzione all’interlocutore
Naturalmente, il primo passo da fare, se si intende ottimizzare la transazione, è relativo alla scelta del compro oro. Partendo da un punto fermo: non sono tutti uguali. Ci sono le strutture che operano addirittura senza licenza, ma anche un congruo numero di veri professionisti, in grado di dare vita ad operazioni trasparenti e in linea con le prescrizioni di legge.
Come fare per separare gli uni dagli altri? Un passo decisivo in tal senso può essere rappresentato dalla raccolta di informazioni, tese a capire quale sia l’effettiva reputazione del compro oro individuato. Per farlo si può ricorrere alla rete. Sul web, infatti, ormai da tempo è possibile consultare siti in cui si discute dei più svariati problemi e vengono denunciate le pratiche commerciali scorrette. Non dovrebbe perciò risultare eccessivamente complicato reperire informazioni sui compro oro, partendo da un suggerimento dato dagli esperti: se non si ravvisano informazioni su un compro oro è meglio rimanerne alla larga. A meno che non si abbia già un piano in grado di fronteggiare ogni tentativo di alterazione della realtà o di vera e propria truffa.
Quanto detto sinora, deve doverosamente essere preceduto da una precisazione: le strutture da prendere in considerazione sono quelle presenti nell’albo della Banca d’Italia. Scartando tutte quelle non riportate sullo stesso. Per constatare l’effettiva presenza di un compro oro in questo registro basta navigare alla apposita pagina sul sito di Bankitalia.
La permuta oro non conviene
Il secondo suggerimento da tenere in considerazione è quello relativo alla cosiddetta permuta oro. Una operazione proposta da molte strutture commerciali la quale dovrebbe essere scartata in partenza da chi intende guadagnare al massimo dalla vendita del proprio oro.
Il punto di partenza è facilmente individuabile: l’oro usato viene pagato molto meno rispetto a quello nuovo. Ne consegue che scambiare il proprio oro usato per averne in cambio di nuovo è operazione senza alcun senso economico.
In pratica, il gioielliere afferma di quotare al massimo l’oro che gli viene affidato e rifila un gioiello in oro nuovo alla controparte. La quotazione del secondo, però, sarà molto maggiore di quella dell’oro usato, per ovvie ragioni e, quindi, il risultato finale vedrà il cliente uscire con un quantitativo di oro nuovo pari a quello usato con cui era entrato, ma alleggerito di qualche centinaio di euro.
Senza contare che l’oro spacciato come nuovo potrebbe essere a sua volta usato, in quanto non esistono assicurazioni in tal senso. L’operazione intrattenuta, in definitiva, sarà ad esclusivo beneficio del compro oro.
Attenzione alla pesatura dell’oro
Altro suggerimento da tenere presente è poi quello relativo alla pesatura dell’oro. Si tratta in effetti di un aspetto fondamentale in una operazione di questo genere, considerato come un grammo di metallo prezioso sia al momento in cui scriviamo attestato poco sotto i 48 euro. Ciò vuol dire che una errata pesatura, tale da togliere al complesso dell’oro che intendiamo vendere due grammi si tramuta in circa 95 euro in meno. Permettendo alla controparte di incassarli senza neanche dover muovere un muscolo.
Per evitare che ciò accada, secondo gli esperti si dovrebbe avere l’accortezza di fare un paio di cose:
- procedere ad una pesatura preventiva. Per farlo ci si può rivolgere ad un gioielliere di fiducia, oppure dare vita all’acquisto di una bilancina come quella da lui utilizzata;
- cercare di capire se la bilancia utilizzata dal compro oro è certificata e tarata nel modo più adeguato. Solitamente le strutture serie seguono le prescrizioni di legge che impongono la revisione delle bilance e quindi non dovrebbero esserci problemi in tal senso. I quali invece potrebbero presentarsi nel caso il compro oro scelto per l’operazione non si faccia eccessivi scrupoli nell’imbrogliare i venditori, confidando nella loro disperazione.
Naturalmente, il processo di pesatura deve avvenire davanti agli occhi del venditore, per ovvi motivi. Se il gioielliere non lo fa è molto meglio incartare di nuovo il proprio oro e andare alla ricerca di un commerciante più serio.
La massima quotazione non esiste
Quante volte passando davanti ad un compro oro abbiamo notato un vistoso cartellone recante la dicitura “Massima quotazione”? Si tratta in effetti del classico specchietto per le allodole. Va infatti ricordato che non esiste alcuna massima quotazione, in quanto il prezzo dell’oro da prendere come riferimento è quello stabilito dai mercati. E ufficializzato due volte al giorno dall’organismo preposto al fixing, che opera all’interno della Borsa di Londra.
A questa prima constatazione ne segue una seconda, anch’essa dirimente: perché una struttura commerciale, che deve quindi fare profitti, dovrebbe quotare l’oro al suo massimo, erodendo di conseguenza i possibili margini di profitto? Si tratterebbe di una operazione del tutto contraria alla logica del settore. Ne consegue che i compro oro che promettono la massima quotazione andrebbero attentamente evitati, in quanto il loro vero fine è di gabbare i clienti.
Ogni operazione deve essere registrata
Se sinora abbiamo visto alcuni accorgimenti da adottare per evitare di essere truffati o comunque di vedere la convenienza di una transazione spostarsi tutta dalla parte del compro oro, va anche ricordato che all’aspetto puramente economico se ne somma un altro di carattere legale. Il quale deve essere attentamente vagliato, proprio per evitare possibili conseguenze di carattere legale.
In particolare, occorre sapere che ogni operazione di vendita dell’oro ad una struttura di questo genere deve essere oggetto di registrazione. Si tratta di un obbligo di legge teso ad evitare che queste gioiellerie diventino uno strumento per la ricettazione di preziosi derivanti da rapine o provenienti da scavi abusivi, quindi appartenenti di diritto allo Stato italiano.
La legge, in particolare, prescrive che il compro oro predisponga una scheda per ogni transazione, in cui deve essere descritto l’oggetto venduto, il prezzo di vendita e tutte le informazioni relative all’operazione. Il venditore deve inoltre essere identificato presentando un documento in fase di validità.
Se il compro oro non adempie a questo obbligo può essere sanzionato con la chiusura più o meno temporanea dell’esercizio commerciale e con una sanzione pecuniaria, come disposto dall’articolo 10 del D.L. n. 92 emanato il 25 maggio 2017. Ma anche il venditore può andare incontro a conseguenze legali da non trascurare. Ecco perché le attività che non procedono a questi obblighi devono essere attentamente scansate.
Attenzione al pagamento
E, sempre in tema di rispetto della legge, va ricordato che il pagamento dell’oro venduto deve essere effettuato nell’assoluto rispetto delle norme antiriciclaggio. Cosa vuol dire? Che in pratica il pagamento può avvenire in contanti nel caso in cui il quantitativo di oro venduto sia inferiore ai 500 euro. Mentre deve avere luogo tramite assegno o bonifico bancario ove la cifra concordata vada a superare questa soglia. Ovvero utilizzando strumenti in grado di rendere possibile il tracciamento e impedire che la compravendita di oro possa trasformarsi in una occasione di riciclare denaro proveniente da attività di carattere illegale.
Come in effetti è avvenuto non poche volte nel corso della prima ondata dei compro oro, quando la legislazione esistente si è rivelata inadeguata a contrastare il fenomeno. Spingendo il legislatore a dare vita ad una normativa come quella attuale, la quale si propone di fare da argine all’illegalità.
Una possibile alternativa: i compro oro online
Sinora abbiamo parlato dei compro oro fisici, che sono naturalmente un fenomeno visibile, proprio per la loro forte presenza territoriale. Per chi intende vendere oro, però, c’è anche una soluzione alternativa, quella rappresentata dai compro oro online. Un fenomeno sempre più vistoso, il quale può rivelarsi in effetti un vantaggio per i venditori, andando ad aggiungere una ulteriore opzione al ventaglio di quelle disponibili.
In questo caso, peraltro, la ricerca può far risparmiare tempo prezioso. Basta infatti mettersi di fronte al proprio personal computer e cercare i portali dediti a questo genere di operazioni. Una volta stabilito il contatto non resta che attendere la visita a domicilio di un incaricato della controparte, al quale spetta il compito di appurare che la descrizione del metallo da vendere sia corrispondente alla realtà. Sarà proprio lui ad effettuare la pesatura e ad ultimare tutti i passi necessari per portare verso il naturale epilogo la trattativa.
Una ipotesi da tenere in considerazione soprattutto se non si ha a disposizione il tempo necessario per potersi recare in compro oro magari distanti dalla propria abitazione. E che sta sempre più prendendo piede anche in Italia, fondandosi sulla potenza del web.